mercoledì 27 maggio 2009

Il benessere, i servizi alla persona e la qualità della vita

Nell’accezione moderna la salute non è solo l’assenza di malattia, ma ricomprende il complesso del benessere psico-fisico e sociale dei cittadini. I determinanti di salute sono molteplici ed afferiscono a competenze diverse, solo in parte strettamente sanitarie; per questo è necessario sviluppare politiche integrate di salute mediante progetti cui devono concorrere tutti i portatori di interesse. L’Amministrazione comunale (che per legge ha la responsabilità della salute pubblica locale) deve governare questi processi, deve farsi particolarmente attenta nel “leggere” i bisogni del territorio promuovendo risposte coerenti ed efficaci. Vogliamo perciò favorire la salute e la qualità della vita mediante:

· sinergie fra politiche della salute e politiche cittadine strategiche che influiscono sul tema della salute;
· sviluppo fisico, economico e sociale della città attento all'equità, alla sostenibilità ed alla valorizzazione del capitale sociale;
· responsabilizzazione dei cittadini e loro partecipazione al dibattito sulle scelte pubbliche per la città.


In quest’ottica ci impegnamo per:



· realizzare un grande progetto per la salute, d’intesa con l’A.S.S N. 3, nel quale integrare le politiche della salute e le politiche cittadine strategiche che influiscono sul tema della salute (traffico, qualità dell’aria, elettrosmog, alimentazione, stili di vita, ecc.);
· favorire il rafforzamento dei servizi sociosanitari territoriali (Distretto, Servizi Sociali, Centro Diurno per gli anziani, Dipartimento di Prevenzione, SerT) operando per un razionale accorpamento di taluni servizi presso l’area dell’Ospedale;
· sostenere l’autonomia istituzionale dell’A.S.S. n. 3 Alto Friuli e, per Gemona, il ruolo di Ospedale integrato di rete;
· garantire servizi pubblici in funzione delle esigenze dei cittadini (es. maggior flessibilità di orari di uffici pubblici, asili e scuole).
· politiche innovative per rispondere alle problematiche legate alle diverse fasce d'età (infanzia, giovani, anziani) ed alle situazioni di fragilità/debolezza/disagio dei singoli e delle famiglie (in stretto raccordo con i Servizi Sociali e l'ASS3, le Associazioni di volontariato sociale, la Parrocchia, ecc.)
· sostegno e collaborazione con le Associazioni di volontariato sociale ed altri attori per la costruzione di una Gemona sempre più solidale ed attenta alle crescenti necessità di parte della cittadinanza.
· potenziare servizi e forme di sostegno a favore della genitorialità e della famiglia; in particolare attivare una "ludoteca"-doposcuola, che possa diventare luogo d'incontro/confronto per i genitori;
· razionalizzare e sviluppare, mettendoli in rete, gli interventi -diretti e indiretti- nel settore dell'aggregazione giovanile;
· favorire la partecipazione dei giovani alla vita politica e sociale del Comune ed alle sue attività e iniziative (artistico-culturali, ricreative, di volontariato, sportive ecc.) offrendo spazi di maturazione e crescita;
· collaborare con le Scuole, le Associazioni ecc. per diffondere soprattutto tra i più giovani scelte di cittadinanza attiva e responsabile e favorire l'avvicinamento delle giovani generazioni alla vita politica cittadina;
· favorire l'inserimento di persone svantaggiate nei percorsi lavorativi "protetti" tramite le cooperative sociali del territorio, anche all'interno della "Colonia Pecol";

Particolare attenzione va posta alla risorsa “anziani”: il Gemonese e l’Alto Friuli presentano tra le più alte concentrazioni di anziani d’Italia. In questo contesto va attuato un forte ed innovativo progetto politico orientato a: valorizzare le capacità e i saperi degli anziani per impieghi nei servizi socialmente utili, favorire l’incontro tra generazioni, offrire una residenza autonoma ad anziani a rischio di solitudine; promuovere l’autogestione e la socializzazione degli ospiti; ritardare o evitare il ricovero in residenze protette.
· riconvertire una porzione del patrimonio edilizio nel Centro cittadino per creare un Condominio Solidale (ci sono già buone pratiche in diversi Comuni italiani);
· favorire la costituzione di centri di aggregazione e socializzazione per anziani (aperti almeno nei fine settimana);
· mantenere il servizio di "taxi per anziani", estendendone i criteri e le modalità di fruizione;

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