Noi ci riconosciamo nei principi fondamentali della Costituzione Italiana: il primato della persona, la solidarietà, la corresponsabilità sussidiaria dei cittadini e delle autonomie locali, la qualità della vita intesa sia come difesa dell’ambiente, sia come vita degna dell’uomo a livello economico, sociale, culturale e spirituale.
In coerenza con questi principi condividiamo le seguenti linee programmatiche generali:
1. La difesa della Costituzione e della legalità democratica: occorre superare la visione individualistica per perseguirne una che veda al centro “la persona” inserita in una realtà sociale e relazionale. Parimenti riteniamo che sia fondamentale la competenza e l’onestà della classe dirigente, contrastando posizioni conflittuali tra interessi pubblici e privati.
2. La difesa dello stato sociale: è necessaria una vigilanza socialmente responsabile sulla concezione privatistica dell’economia che si traduce nella privatizzazione della sanità, della previdenza, dei beni culturali, dell’istruzione, della giustizia, dell’ambiente, dell’energia, dell’acqua. Solo all’interno di un rapporto equilibrato tra privato e pubblico e tra legittima autonomia del mercato e rispetto di regole etiche e sociali imprescindibili si potranno ricercare soluzioni che armonizzino in modo nuovo efficienza e solidarietà, mercato e Stato.
3. Il bene comune: è necessario riaffermare il primato del bene comune, inteso come raggiungimento di traguardi sociali, di sviluppo economico, di qualità della vita rifiutando la concezione egoistica di un bene comune inteso come somma dei beni individuali. Solo nell’ottica del concetto integrale di bene comune possono trovare spazio il rifiuto della guerra, la volontà sincera di combattere la fame e le malattie nel mondo, il dovere di salvaguardare l’equilibrio ecologico del pianeta.
4. La laicità: con riferimento ai principi costituzionali di laicità dello Stato si ritiene che, nelle nostre società pluriculturali e plurietniche, il problema di trovare una via all’incontro e al confronto interculturale e interreligioso è diventato improrogabile ed urgente. Riteniamo che la laicità dev’essere intesa non come separazione tra diversi ma come “fecondazione reciproca” delle diverse identità culturali, per realizzare la migliore società possibile.
In coerenza con questi principi condividiamo le seguenti linee programmatiche generali:
1. La difesa della Costituzione e della legalità democratica: occorre superare la visione individualistica per perseguirne una che veda al centro “la persona” inserita in una realtà sociale e relazionale. Parimenti riteniamo che sia fondamentale la competenza e l’onestà della classe dirigente, contrastando posizioni conflittuali tra interessi pubblici e privati.
2. La difesa dello stato sociale: è necessaria una vigilanza socialmente responsabile sulla concezione privatistica dell’economia che si traduce nella privatizzazione della sanità, della previdenza, dei beni culturali, dell’istruzione, della giustizia, dell’ambiente, dell’energia, dell’acqua. Solo all’interno di un rapporto equilibrato tra privato e pubblico e tra legittima autonomia del mercato e rispetto di regole etiche e sociali imprescindibili si potranno ricercare soluzioni che armonizzino in modo nuovo efficienza e solidarietà, mercato e Stato.
3. Il bene comune: è necessario riaffermare il primato del bene comune, inteso come raggiungimento di traguardi sociali, di sviluppo economico, di qualità della vita rifiutando la concezione egoistica di un bene comune inteso come somma dei beni individuali. Solo nell’ottica del concetto integrale di bene comune possono trovare spazio il rifiuto della guerra, la volontà sincera di combattere la fame e le malattie nel mondo, il dovere di salvaguardare l’equilibrio ecologico del pianeta.
4. La laicità: con riferimento ai principi costituzionali di laicità dello Stato si ritiene che, nelle nostre società pluriculturali e plurietniche, il problema di trovare una via all’incontro e al confronto interculturale e interreligioso è diventato improrogabile ed urgente. Riteniamo che la laicità dev’essere intesa non come separazione tra diversi ma come “fecondazione reciproca” delle diverse identità culturali, per realizzare la migliore società possibile.
Nessun commento:
Posta un commento