domenica 18 maggio 2008

CORSI E RICORSI

Secondo Gian Battista Vico, filosofo e storico dei primi del 1700, la storia alterna fasi di progresso a fasi di decadenza: Vico parla di "corsi e ricorsi storici". Ciò non significa, come comunemente si interpreta, che la storia si ripeta. Significa, piuttosto, che l'uomo è sempre uguale a se stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti storici. Ciò che si presenta di nuovo nella storia è solo paragonabile per analogia a ciò che si è già manifestato.
Gli anni 20’ del secolo passato, per la storia Germania, ricadono nel così detto periodo della Repubblica di Weimar. Il tentativo di instaurare un nuovo ordine democratico naufragò tragicamente nell’ascesa del Nazismo.
All’inizio degli anni 30’ infatti la Germania era alle prese con una grave congiuntura economica che i governi socialdemocratici e di solidarietà nazionale non avevano saputo efficacemente contrastare. La classe industriale e l’alta borghesia individuò la causa principale nel partito Socialdemocratico e nei sindacati. Anche molti operai si allontanarono dai partiti di sinistra a favore del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei), meglio conosciuto come Partito Nazista.
Le Sturmabteilungen o SA (letteralmente "battaglioni d'assalto", nonostante correntemente sia usata la denominazione di "squadre d'assalto") furono il primo gruppo paramilitare del Partito Nazista. Con la loro caratteristica camicia bruna, le SA, quando il nazismo non era ancora al potere si lanciarono in scorribande e tumulti contro i più odiati avversari dei nazisti, ovvero gli Spartachisti (il primo nucleo del Partito Comunista Tedesco). Le SA contribuirono con le loro intimidazioni all'ascesa al potere di Hitler.
Hitler comunque salì al potere in modo democratico, a seguito delle elezioni del Novembre del 1932; il passaggio dalla democrazia alla dittatura fu sostanzialmente “dolce”. La Costituzione non venne abolita ma si passò attraverso riforme legislative approvate dal parlamento e fondamentalmente condivise dalla maggioranza dei tedeschi.
Si cominciò a discriminare secondo la razza; gli ebrei furono identificati come “il nemico”, “lo straniero” che vive sulle spalle del popolo tedesco e sottrae risorse alla nazione. Dapprima si limitarono alcuni diritti di cittadinanza: l’accesso agli asili, alle scuole pubbliche e all’assistenza. Poi iniziarono le persecuzioni con la “reclusione” nei ghetti e l’allontanamento coatto. Poi i lager.
Come proseguì la storia è tristemente noto …
Ciò che si presenta di nuovo nella storia è solo paragonabile per analogia a ciò che si è già manifestato, ma le analogie gelano il sangue nelle vene.



Sandro Venturini