Il confine tra la terra e il mare a Venezia è labile ma, nelle giornate di nebbia, anche il confine tra il mare e il cielo si confonde. Venezia come metafora dell'inutilità e della vacuità dei confini oggi era perfetta.
I poeti si fanno le pippe coi loro ricordi: la casa, la mamma, le cose che perdi; e poi strisciano sui congiuntivi: se fossi, se avessi, se avessi e se fossi, se fossimo vivi. Roberto Vecchioni - Ipertensione, 1975 -
Nessun commento:
Posta un commento