martedì 28 ottobre 2008

SULLE REGOLE

La storia è un percorso, fatto di prima e di dopo, di ieri, oggi e domani. E’ un tragitto costituito da una concatenazione di passi. Somiglia a un lungo e faticoso sentiero di montagna del quale non si vede la fine. Ogni passo in se pare non avere importanza, tanto è breve rispetto alla lunghezza complessiva del cammino.
Nei confronti della storia la persona è impaziente, vuole una soluzione immediata, esige cambiamenti repentini. Se non li coglie subito, tende a escludere che posano verificarsi. Si demoralizza, si ferma, si rifiuta di camminare ancora, perché la fatica che gli costa il singolo passo sembra sprecata.
La prospettiva che, nel cammino della storia, superare l’ingiustizia richieda tempo a volte pare troppo difficile da sopportare. Succede che alcuni si estranino, rimuovano la questione e vivano come se il problema non esistesse. Altri si lascino andare alle ribellione violenta.

Il cammino verso una società orizzontale è fatto anche dalla percezione del tempo.

Collocarsi nel tempo significa avere presente il passato e considerare i passi compiuti, la diversità di oggi rispetto a ieri.

Più si procede, più si allargano le possibilità di vedere se stessi e ognuno degli altri come soggetti e non come oggetti; di essere liberi e non sottomessi, cittadini e non sudditi. Si tratta di un percorso infinito, nel quale, prima e più della meta, conta il modo di essere sulla strada, la coerenza di ogni gesto di ogni parola rispetto al risultato finale. E’ il percorso, non il traguardo, a riempire la persona del valore e delle propria dignità. Tutti noi siamo sul percorso, dipende da ognuno di noi dove questo ci porterà.


GHERARDO COLOMBO, “SULLE REGOLE” Feltrinelli 2008

Nessun commento: