"Sei come una stella alpina rinata sulle rocce dopo un lungo inverno".
"Tu, cara Eluana, adesso sai qual è veramente la verità. Riposa in pace in mezzo ai nostri monti."
"Ora c'è il silenzio. Parlino le coscienze. In questi tempi ci siamo scontrati, ma davanti a Eluana abbiamo il capo chino e d'ora in avanti dobbiamo camminare insieme". "Ora tu sei libera e puoi riposare in pace. Sei vicina a Dio e quindi conosci la verità. Ti prego di illuminarci tutti e soprattutto di stare vicino alla tua mamma e al tuo papà. Dal cielo fai sentire la tua presenza. Ti porteremo sempre nel cuore"
"Cumò tu ses in ta veretât e ti prego da lassù prega sempre per tutti noi. Mandi Eluana, resta in Dio".
Ricordo vagamente Don Tarcisio Puntel, quando prima del terremoto, giovane prete, prestava servizio a Gemona: piccolo di statura, occhi vispi e svegli, parlata carnica ...
Oggi ho rivisto Don Tarcisio, piombato suo malgrado in mezzo a questo delirio nazionale; ho letto le sue parole pronunciate durante l'omelia funebre, l'ho sentito alla TV pronunciare semplici ed equilibrate frasi: niente strali, niente giudizi morali, niente eccessi.
La Chiesa di Don Tarcisio è la Chiesa dei semplici, di quelli che non hanno la verità in tasca, è la Chiesa della gente che ha mille domande e mille dubbi e che cerca risposte nel quotidiano attraverso la luce del cuore; è la Chiesa che non giudica, che prega in silenzio, che accetta tutti, che perdona.
E' questa la Chiesa di cui abbiamo bisogno.
http://www.youtube.com/watch?v=mggNZlFFPV0
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